Il 2020, come tutti sappiamo, è stato ed è tuttora un anno ricco di difficoltà. L’emergenza sanitaria causata dalla diffusione al livello mondiale del virus covid-19 ha avuto ripercussioni gravissime sia a livello sanitario, per l’appunto, ma ovviamente anche a livello economico. Sono state giustamente prese misure preventive in modo da contenere questa pandemia. Si è molto discusso, inoltre, su quanto queste misure abbiamo influito negativamente sull’economia mondiale, nel cosa specifico su quella italiana, ma quali effetti hanno avuto queste misure sulla salute mentale? Un recente studio pubblicato da “The Lancet” ha preso in analisi le ripercussioni psicologiche del lockdown in Cina, ed effettivamente, superati i primi dieci giorni di isolamento la mente inizia a cedere, a partire dall’undicesimo giorno emergono stress, nervosismo ed ansia. La società di ricerca “Open Evidence” attraverso un’indagine condotta in Italia, Spagna e Regno Unito ha riscontrato che in Italia il 41% della popolazione è “a rischio salute mentale” a causa delle vulnerabilità socio-economiche. Altri studi condotti dall’Università dell’Aquila in collaborazione con l’Università Tor Vergata di Roma rivelano che su un campione di 18 mila persone il 37% mostra sintomi da stress post traumatico. Dunque i costi di questa pandemia saranno sicuramente molto alti, non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista psicologico e saranno sicuramente in molti a pagarli, soprattutto coloro che hanno meno risorse e meno capacità di adattamento. Alla luce di quando riportato quindi ci tengo a lasciare qui il numero verde di sostegno psicologico COVID-19: 800.833.833 attivo tutti i giorni dalle ore 8 alle ore 24, psicologi, psicoterapeuti e psicoanalisti risponderanno al telefono per qualsiasi richiesta di aiuto e di sostengo in questa difficile situazione.
